Ai tempi del Coronavirus e del lockdown la capacità e le modalità di fare rete, ovvero il cosiddetto networking, hanno subito diversi cambiamenti. Sono nate nuove tipologie di interazione e sono state riscoperte alcune buone abitudini di un tempo.
Coronavirus e networking: cosa è cambiato
Le settimane di paura e chiusura tra le pareti domestiche, senza la possibilità di allontanarsi da casa, hanno fatto sì che si riscoprisse un networking di prossimità, all’interno del proprio condominio, delle corti, del quartiere di appartenenza. Le persone hanno ripreso a comunicare da balconi e terrazze, intrattenendosi di più, a distanza, con i vicini con cui, di solito, ci si scambiavano solo poche e frettolose parole negli androni dei palazzi e negli ascensori. Coronavirus e networking: la pandemia e la clausura forzata hanno consentito di rilanciare alcune utili iniziative di quartiere: collette alimentari e trasporto a domicilio della spesa per chi, per vari motivi, era impossibilitato a recarsi anche solo al supermercato o in farmacia, tra i pochi luoghi consentiti con le dovute misure anti-contagio. Che impatto hanno avuto queste situazioni sui più giovani? Come hanno ridefinito le loro reti sociali Millennials e Generazione Z? L’agenzia specializzata Universitybox si rivolge da oltre sedici anni a questi target.
Socialità e cambiamenti: eventi online
Alcuni riti quotidiani che rientravano nella normalità ante Covid-19 non sono scomparsi, ma sono stati ridefiniti nelle modalità e nei mezzi grazie all’uso delle nuove tecnologie e dei social. Gran parte del networking – sia il suo rafforzamento, sia la sua espansione – sono avvenute online tramite piattaforme interattive che hanno permesso video-conferenze, riunioni virtuali, lezioni, seminari su Internet. Nello spesso tempo, a proposito di socialità e cambiamenti durante il Coronavirus, hanno cominciato a diffondersi nuove pratiche alternative come aperitivi, party, concerti, incontri con artisti e altri appuntamenti che anche adesso, post lockdown ma con gli assembramenti sempre vietati, vanno avanti a svolgersi su videochat e dirette web. In che modo un brand può comunicare prodotti e servizi inserendosi in questi nuovi contesti? Che cosa attira gli universitari? Rivolgiti a Universitybox.